venerdì 19 aprile 2024 Ti trovi in: Commenti » Comunicazione 25

 

Da diversi anni volevo ritornare al Motoraduno delle Frittelle a Castel del Piano (Gr). Diciamo che il motoraduno è una scusa per fare un bell’itinerario per l’andata e uno altrettanto bello per il ritorno.
Ci svegliamo alle sette. Guardiamo fuori, pioviggina leggermente, prendiamo il caffè e senza indossare la tuta antipioggia alle sette e trenta siamo già sulla Ferrata in direzione Portogruaro, dove imbocchiamo la A4 in direzione Padova. Il tempo tiene, anche se per brevi tratti qualche goccia la prendiamo.
Ci fermiamo a far colazione all’autogrill di Dolo e proseguiamo per la A4 fino all’intersecare della A13, dove svoltiamo in direzione Bologna.
Arrivati a Bologna, continuiamo sulla A1 fino all’Autogrill di Cantagallo.
Sono le dieci e venti, siamo leggermente in anticipo ma come entriamo all’autogrill, troviamo Valter e Mary che ci aspettano.
Il tempo è ancora minaccioso, così siamo indecisi se proseguire sulla A1 o fare la Porrettana.
Come partiamo dall’autogrill, un bel segnale luminoso ci avvisa che a Roncobilaccio ci sono rallentamenti con tre km di fila.
Non ci pensiamo deu volte, a Sasso Marconi, lasciamo la A1 e ci immettiamo sulla Porrettana.
Facciamo un’ottantina di km tra gli Appennini. Il tempo si mantiene sul nuvoloso al limite della pioggia.
Arrivati a Pistoia, imbocchiamo la SP9 in direzione Vinci.
Valter e Mary pensavano che una volta passati gli appennini, le curve fossero finite.
Seeee… gli aspettano una trentina di km di curve e controcurve.
Arrivati a San Baronto, visto che il tempo tende a schiarire, facciamo una sosta e finalmente posso levare la mia Nikon dal bauletto per fare delle foto.
  
Ripartiamo da San Baronto e scendiamo verso Vinci ed Empoli.
  
Poco prima della cittadina di Empoli, giriamo a destra sulla Provinciale della Motta, costeggiamo l’Arno per circa tre km e giriamo a sinistra sulla SS429 in direzione Ponte a Elsa, Castelfiorentino e Poggibonsi.
Percorriamo una quarantina di km abbastanza noiosi ma fortunatamente agevolati da lunghi tratti di una variante nuova che ci fa evitare il passaggio per i paesi.
A Pogibonsi imbocchiamo il Raccordo Firenze-Siena in direzione di quest’ultima e dopo aver percorso una decina di km, usciamo dalla superstrada all’uscita di Colle Val d’Elsa Sud. 

Prendiamo in direzione Grosseto. Dopo aver percorso poco più di venti km sulla SP541 Traversa Maremmana, verso le tredici e trenta parcheggiamo le moto fuori del ristorante “La Speranza”.
Come entriamo dovevate vedere la faccia dell’amico Marco.

Con due occhi increduli mi saluta con un simpatico “O che tu fai qui?”.
Quanti ricordi in questo ristorante, dove ho passato con degli amici, momenti indimenticabili

Una cucina casareccia accompagnata dalla simpatia unica di Marco e del personale. Primi ottimi, contorni toscani unici e per finire la favolosa “bistecca della Speranza”.
  
Marco sarò ripetitivo, ma veder comparire da un cassettino una foto fatta insieme tanti anni fa, mi ha fatto pensare che oltre al cliente c’è di più.
Certamente se ripasso da quelle parti, una sosta a “La Speranza” per me è oltre a un piacere un obbligo fermarmi.
Sono quasi le quindici quando salutiamo Marco e le due Fatima …
  
… e un po’ a malincuore, ripartiamo.
Da “La Speranza”, continuiamo in direzione sud, fino all’intersecare con la SS73 Senese-Aretina.
  
Giriamo a sinistra direzione Rosia, dove, una volta arrivati, giriamo a destra e per una strada secondaria, andiamo a inserirsi sulla SS223 Siena-Grosseto.
  
Dopo aver percorso una quindicina di km in direzione Grosseto, lasciamo la statale e continuiamo sulla SP4 di Petriolo.
Percorriamo qualche km e mi fermo sul ponte del Farma per far vedere a Valter e Mary le terme di Bagni di Petriolo.
  
Le acque termali sgorgano a una temperatura di +43 °C e si contraddistinguono per l’alta presenza di idrogeno solforato. Le sorgenti termali sono fruibili, sia liberamente sia presso gli attrezzatissimi stabilimenti termali.
Ripartiamo.
  
Percorriamo una ventina di km immersi nella Maremma più incontaminata fino all’intersecare della Strada Provinciale Cipressino.
  
  
Giriamo a sinistra in direzione del Monte Amiata e dopo aver percorso una trentina di km, arriviamo a Castel del Piano.
  
Dopo esserci sistemati all’Albergo “da Venerio”, andiamo al motoraduno.
  
Ci vengono incontro Angelo e Caterina arrivati da Frascati. Dopo i saluti ci propongono di cenare insieme da Venerio in compagnia di una trentina di motociclisti arrivati da tutta l’Italia. Accettiamo volentieri.
  
Continuiamo a passeggiare per il raduno salutando i molti amici che incontriamo e pian piano ci avviciniamo al bel rinfresco organizzato dal moto club.
  
  
Facciamo ancora quattro passi per Castel del Piano e poi tutti da Venerio per la cena.
Be, gli amici di Angelo hanno trattato il prezzo. Secondo voi con tre primi (ottimi e abbondanti), due secondi (uno di carne e uno di pesce), contorni vari, due dolci (crostata e crema catalana), vino e acqua a volontà, caffè e per finire, tre bottiglie di liquori (grappa, mirto e un amaro strano ma buono) che da buoni motociclisti, le abbiamo finite tutte e tre.
  
  
  
Totale 15 € a testa. Da non crederci.
Verso le ventidue ritorniamo al motoraduno, ascoltiamo un po’ musica dal vivo, …
  
… facciamo quattro passi per il paese e poi tutti a dormire.
La mattina dopo ci alziamo, facciamo colazione e ci prepariamo per ripartire.
Carico la moto, saluto Angelo e Caterina e dopo aver recuperato Ornella, con Valter e Mary, partiamo.
Imbocchiamo la SS323 del Monte Amiata in direzione Castiglione d’Orcia.
Percorriamo circa venticinque km sul dorsale nord del Monte Amiata.
  
I primi quindici km sono immersi in un paesaggio montano tipico dell’Amiata.
Superato Poggio Rosa, davanti a noi si apre un panorama unico fino a Castiglione d’Orcia.
  
Oltrepassato quest’ultimo, scendiamo con una serie di tornanti fino all’intersecare della SS2 Cassia.
  
Giriamo a destra con l’intento di salire a Pienza per una bella strada panoramica.
  
Arrivati in località Gallina, abbandoniamo la Cascia per la Provinciale del Monte Amiata.
Percorriamo qualche km e troviamo il ponte sull’Orcia chiuso.
Ritorniamo sui nostri passi. Riprendiamo la cassia in direzione Siena, passiamo il ponte sul fiume Orcia, giriamo a destra sulla SP53, percorriamo pochi km e dopo essersi reinseriti sulla Provinciale del Monte Amiata, saliamo per una bellissima strada panoramica, fino a Pienza.
  
Passata la cittadina dei Papi, continuiamo, prima sulla SP146 di Chianciano, poi per una strada locale fino a Torrita di Siena.
Continuiamo per una quarantina di km nella Val di Chiana e arriviamo ad Arezzo.
Qui ci sono due alternative, continuare per la comoda SS73 Senese-Aretina fino a San Sepolcro per poi proseguire sulla E45, o fare la Provinciale Umbro-Casentinese-Romagnola fino a Soci per salutare gli amici dei Castelli del Casentino e fare il Passo dei Mandrioli.
Non ci pensiamo due volte. Si va per il Casentino.
  
Tre quarti d’ora dopo siamo a Soci.
  
Salutiamo Fabio e gli amici del Castelli del Casentino che sono impegnati in una manifestazione benefica e ripartiamo.
Sempre per la Provinciale Umbro-Casentinese-Romagnola saliamo al Passo del Mandrioli.
  
Scendiamo dalla parte opposta fino a Bagno di Romagna.
  
Imbocchiamo la E45 direzione Ravenna e verso le tredici e trenta arriviamo al “Romagna Grill” vicino a Cesena.
Panino caldo e una birra fresca ci portano via trequarti d’ora.
È il momento dei saluti ma Valter e Mary non hanno tanta voglia di fare autostrada, così decidono di proseguire con noi per la via delle valli.
Da Cesena andiamo a Ravenna per la E45. Percorsa la tangenziale e un breve tratto della Romea, puntiamo su Sant’Alberto.
  
Traghettiamo il Reno e proseguiamo per le Valli di Comacchio, in direzione Codigoro.
  
Da Codigoro andiamo ad Adria per la SP68.
Qui salutiamo Valter e Mary che proseguono verso Rovigo per poi prendere la Transpolesana. Io e Ornella proseguiamo in direzione di Cavarzere e Mestre.
  
Arrivati a Mestre, proseguiamo in l’autostrada A4 fino a Portogruaro. Usciamo dall’autostrada e imbocchiamo la Ferrata e dopo aver percorso più di 1000 km in due giorni, arriviamo a casa.
Un bellissimo giro nella bellissima Toscana. Compagnia, ok; posti, ok; mangiare, ok; il tutto, detto in gergo militare, “Ottimo e Abbondante”.   
 
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