Erano anni che i primi di settembre andavo all’European Bike Week sul Faaker See vicino a Villach in Austria. Visto la distanza (poco più di un centinaio di km) partivo il sabato mattina rientrando la sera dello stesso giorno. Ogni anno, Roberto il vicepresidente del nostro moto club, insisteva che dovevo andare con lui e rimanere al raduno, minimo tre giorni.
Quest’anno mi ha convinto. Siccome il gruppo parte il venerdì mattina verso le nove, e noi non possiamo partire prima delle dodici, ci diamo appuntamento al Faaker.
Come programma, Roberto & C. si trovano alle otto e mezza a Povoletto e dopo una colazione bikers, partono.
Chiamo Roberto verso mezzogiorno per sapere dov'erano. Erano al Bar “al Fungo” di Gemona. Non ci crederete, ma dalla piazza di Povoletto al Fungo di Gemona, ci sono esattamente 25,7 km. Non male come media.
Roby mi dice che tra poco ripartono e faranno tappa per un frico (sfornato di patate cipolle e formaggio) a Dogna alla locanda “Ostarie ai Ors”. Devo dire quattro parole in ragguaglio all’“Ostarie ai Ors”.
Questa locanda, tappa obbligatoria per tutti i motociclisti seri, Michele e Irene l’hanno “creata” loro. Creata è il termine più adatto, visto che hanno costruito a mano tutto l’arredo a loro immagine e somiglianza. Come entri nel locale ti colpiscono i tavoli, le panche, le decorazioni, le sculture e quant’altro di caratteristico appeso alle pareti. Qui sotto vi metto due foto fatte a maggio per darvi un’idea del locale.
Cerco d’immaginare le camere hai piani superiori. Su ogni porta il nome, “nido delle fate”, “stanza dei folletti”, “l’angolo dei fiori”, e così via. I letti, gli arredi, i paralumi e le decorazioni, sono tutte fatti a mano.
Un’ultima nota, Michele “il gigante”, chiamato dagli amici Michelino, è un gigante non solo fisicamente ma anche affettivamente che con la sua forza atletica, fa concorrenza ai giovani con una trentina di anni in meno.
All’Ostarie ai Ors sembra che il tempo si sia fermato. Se fate la SS13 in direzione Tarvisio, lo trovate sulla sinistra poco prima dell’abitato di Dogna. Non potete sbagliare, fuori ci sono sempre parcheggiate delle moto.
Torniamo a noi. Roby, a mezzogiorno mi dice che vanno all’“Ostarie ai Ors” (circa 35 km più avanti); noi, possiamo partire verso le dodici e quindici, dobbiamo fare una sessantina di km e per non farli aspettare, prendiamo l’autostrada a Udine Nord e usciamo all’uscita di Tolmezzo. Altri venticinque km di statale e verso le tredici arriviamo all’“Ostarie ai Ors”. Altro che preoccupati di farli aspettare, siamo arrivati quasi insieme.
Noi avevamo mangiato qualcosa a casa, così mentre loro vanno ad affettati misti e frico, gli facciamo compagnia con le prime birre del tour.
Quando ripartiamo, sono le quattordici passate.
Per andare al Faaker in questi giorni non servono le indicazioni o il navigatore, basta seguire il flusso continuo delle moto.
Verso le quindici entriamo in Austria.
Alle sedici siamo al b&b.
Alle sedici e trenta siamo in “processione” al Faaker.
Alle diciassette, finalmente siamo al raduno.
Be Roby. Io ci ho messo quasi cinque ore, ma tu ci hai messo otto ore per percorrere i 123 km che separano casa tua dal Faaker. O avevi problemi di moto o ……….. tanta sete. Roby sei il migliore.
Facciamo un giretto per i numerosi stand sbirciando a destra, a manca e anche a “dritta”.
Prima di immergersi completamente nella festa preferiamo andare a mangiare qualcosa di leggero per poi reggere meglio la “notte al Faaker”.
E vai si parte per la serata. Non sto a descriverla, guardate le foto qui a seguito e immaginate voi com’è andata.
Verso le due i primi a crollare siamo io e Ornella. Il resto della compagnia ha continuato con quel ritmo fino alle quattro passate.
Devo dire che al Faaker, se rimani nell’ambito della festa che si svolge in un anello a senso unico in giro al lago di quasi 10 km, la “polizei” austriaca, chiude un occhio, ma appena fuori i controlli non mancano.
Anche noi alle due passate siamo stati fermati per un controllo. Fortunatamente la mia giovane età e i miei capelli castani argentei, mi hanno aiutato. Così dopo un unverständlich österreichischen mi hanno fatto cenno di andare.
La mattina dopo aver fatto colazione a base di affettati, formaggi, yogurt con muesli, burro e marmellata, partiamo per un giro turistico nella bellissima Carinzia.
Imbocchiamo la B83 Kärntner Straβe in direzione Klagenfurt.
Passata Velden, costeggiamo il Wörthersee e arriviamo nella città capoluogo della Carinzia.
Proseguiamo sempre sulla B83 in direzione St. Veit an der Glan.
Lasciamo la B83 nei pressi di Maria Saal, percorriamo una quindicina di km su strade locali e arriviamo alla bellissima località di Magdalensberg.
Magdalensberg si trova a circa mille metri di altezza, sulla sua sommità si trova la chiesa di Sant’Elena e Santa Maria Madalena, edificata sui resti in cui originalmente sorgeva un tempio celtico-romano.
Circa un km prima della cima si trova uno dei più importanti siti archeologici dell’Austria. Questo straordinario museo all’aperto offre ai visitatori una serie di edifici molto interessanti. Tra questi un tempio a due celle entro un’area porticata, un edificio termale e numerose abitazioni private con spazi per attività artigianali. Inoltre sono esposti numerosi reperti di vetro, metallo, ceramica, lucerne e altro.
Noi parcheggiamo le moto nel piazzale vicino alla chiesa. Il panorama bellissimo ci avvolge a 360 gradi. Sembra di avere ai nostri piedi tutta la Carinzia.
Mentre facciamo quattro passi per goderci il tutto, ci imbattiamo su un piccolo zoo, dove una famiglia di cervi pascola tranquilla.
Una precisazione, onde evitare malelingue, nelle foto qui sotto, il cervo con le corna è quello a sinistra.
Sempre lì vicino ci sta anche una pista da “MotoGP”. Il nostro vicepresidente non ha perso l’occasione per provare l’adrenalina di fare qualche giro di pista. Tra l’altro senza casco e in maniche corte.
Sarà il panorama, sarà l’aria fine, sarà il bel ristorante affianco ma cominciamo ad avere un certo languorino.
Ci sediamo in un tavolo all’aperto, ordiniamo prima le birre, poi un buon filetto e vai con la forchetta.
Verso le quattordici, riprendiamo le moto e ripartiamo da Magdalensberg.
Scendiamo una decina di tornanti con davanti un panorama bellissimo.
Percorsi circa otto km, nei pressi di St. Michael am Zollfeld, giriamo a destra sulla L71 e continuiamo fino a St. Donat.
Arrivati al paese, giriamo a destra sulla L83. Dopo aver percorso qualche km, davanti a noi ci appare Hochosterwitz con il suo imponente castello.
Il castello di Hochosterwitz è una fortezza ricca di storia. Per la sua posizione particolare su una roccia ripida e isolata è uno dei complessi fortificati più interessanti dell’Europa centrale. Con i suoi 14 portoni che fortificano la salita dalla pianura alla cima, è uno dei castelli più maestosi e visitati dell’Austria.
Hochosterwitz, simbolo storico della Carinzia, ha dato il nome a tutta la regione.
Per visitarlo ci vuole minimo mezza giornata e visto l’ora, ci accontentiamo di vederlo dal basso, rinviando la visita in un’alta occasione.
Ripartiamo. Da Hochosterwitz andiamo a St. Veit an der Glan per la B82.
Giriamo a sinistra sulla B94 in direzione Villach, facciamo una sosta caffè a Feldkirchen in Kärnten, costeggiamo l’Ossiacher See …
… e verso le diciassette, siamo di nuovo all’European Bike Week.
Solito caos per parcheggiare le moto, poi ci si ributta nel marasma.
Mentre ieri sera ci abbiamo dato giù di brutto, questa sera siamo ancora in fase di ripresa, così ci accontentiamo di qualche birra, di fare quattro chiacchiere con gli amici e di gironzolare per i numerosi stand fino all’una passata.
La mattina dopo, facciamo colazione, carichiamo le moto …
… e dal b&b ritorniamo al raduno a recuperare il recuperabile.
All’andata eravamo sedici persone, i giovani li abbiamo persi subito negli anfratti della Villacher Bier tanto che all’adunata della domenica mattina, avevano la testa molto pesante e il portafoglio molto leggero, così hanno deciso di rientrare subito senza fermarsi a mangiare con noi.
I sei superstiti non si sono persi di coraggio. Partiamo verso le undici e strada facendo ci siamo fermati al “Vecchio Skilift”.
Siamo in montagna, le persone normali di solito in questi luoghi mangiano tagliatelle ai porcini, polenta con salciccia, gulasch e quant’altro di montanaro si trova. Noi no. Noi calamari fritti e non possiamo dire che erano le conseguenze della birra perché all’ultima birra non abbiamo rinunciato.
Verso le quattordici e trenta, dopo un buon caffè, ripartiamo.
Ripassiamo davanti all’Osterie dai Ors. Le moto non mancano mai.
Continuiamo per la SS13 fino a Magnano in Riviera.
Ci facciamo l’ultima birra a casa di Daniele. Dopo aver salutato Roby, suo suocero Eros “mitico” e Stefano, riprendiamo la moto e percorriamo gli ultimi km che ci separano da casa.
È la prima volta che passo tre giorni al Faaker, una bella esperienza da ripetersi il prossimo anno. Ho già detto all’amico Roby di prenotarmi il b&b per il 2014.
Ciao a tutti.
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